AL VOTO !

Non è segnalato in rosso dai cabalisti, ma oggi è un giorno importante. Perché dalla piega che prenderanno le cose capiremo se dobbiamo subire l’onta di diventare un protettorato straniero, o se uno scatto d’orgoglio ci salverà da questa odiosa sudditanza. Stanno succedendo cose turche con il benevolo avallo dei giornaloni. La vegliarda Italia non ha neanche fatto in tempo a spegnere le candeline che gia gli Englaro della democrazia le stanno preparando, applauditi dai conquistatori in pectore, un’eutanasia con i fiocchi. Si è detto più volte da queste pagine che noi vogliamo una repubblica presidenziale: la vogliamo con un presidente eletto dal popolo, i cui poteri siano sanciti dalla Costituzione, perché siamo certi che è un ottimo vaccino contro lo strapotere di tutte le caste politiche, sindacali e professionali.

Invece stiamo assistendo ad un cambiamento de facto che stravolge gli assetti vigenti. Un presidente della Repubblica che smette di tagliar nastri per piazzare un signore che nessuno a votato a far da testa di ponte agli interessi di altri. La stampa “elegante”, quella con la erre moscia ed il naso in aria, che si dà un gran daffare per crocifiggere l’uscente Presidente del Consiglio, che invece ha la sola colpa di trovarsi un parlamento di imbecilli e di non poter decidere un fico secco perché è l’unico che di potere reale non ne ha. In più vediamo, strabuzzando gli occhi, il capo di un altro stato, che irrompe a ficcare il naso nelle cose nostre in combutta con l’ex tagliatore di nastri. Notate il dettaglio che l’esercito di cui dispongono questi golpisti alla pizza margherita ed al foie gras, si muove con eccepibile poliorcetica: ora che l’animale braccato è puntato dalla muta dei poteri mediatico finanziari, le toghe rosse stanno ferme, si sono per un attimo dimenticate che il Cav è il capo di tutte le mafia, che Ciancimino è il magnifico rettore dell’università della calunnia strumentale, e che scopare o tastar tette in casa propria, chiusi dentro, è reato da punire con la ghigliottina. Anche il mercato è la bomba non convenzionale che si fa scoppiare contro il normale andamento della vita democratica quando occorre.

E’ vero che gli Italiani sono un po’ troppo ignavi, è vero che non sono inclini a metter teste sulle picche, ed è vero pure che di amor di Patria ne hanno ben poco. Ma forse non saranno troppo contenti di diventare un protettorato franco-tedesco, con il maledetto euro al posto del tricolore, parenti poveri e tollerati solo per far cassa altrui e lavare i pavimenti della Ue carponi.

Adesso siamo al paradosso che il voto – esercizio essenziale in ogni democrazia – viene demonizzato a tutta birra. “Come vi permettete di osare di voler votare? Non c’è tempo! Circolare!, circolare!” Dicono i vigili stranieri.

Il pretesto è che ne uscirebbe fuori un parlamento ingestibile: ma il nostro parlamento è stato sempre ingestibile, eppure siamo sempre riusciti a salvare la nostra indipendenza. Se non si vuole il parlamento ingestibile non si fanno colpi di stato per esautorare la volontà popolare, si lavora per riformare le istituzioni, non per commissariarle per interessi di altri. L’euro è diventato un feticcio che tutti gli anti-italiani portano in processione. Non si sono accorti che è un marco travestito. Non si sono accorti che i tedeschi non sono cambiati, la volontà di potere è la stessa. Ricordatevi come trattano i nostri emigrati, quelli che lavorano sodo e non si mettono coi tappetini a bloccare il traffico.

Vogliamo riprendercela questa Italia? Diciamo “basta” a tutto questo. Il presidente Berlusconi ha avuto un solo torto: quello di essere moderato in un consesso di smodati scorretti. Poi dove lo prenderemo un altro che si accollerà l’onere di farci ritornare popolo sovrano? Ci dovrà pensare l’esercito? Ditemi voi.

Al voto! al voto! al voto!


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