TOH, UN FANTASMA

Tipico dei fenomeni paranormali è la serafica indifferenza che immobilizza i soggetti interessati quando il fenomeno in questione si produce. A certi miei parenti capito’ di vedere un fantasma col lenzuolo sballonzolare davanti ad un cancello di una discoteca, senza piedi. Dopo averlo osservato a lungo con interesse, ed essendosi scambiati un: “toh, un fantasma” – “Eh, si, è proprio un fantasma, guarda, è trasparente”, tornarono normalmente ad ascoltare la musica.

Ecco, in Italia sta succedendo proprio questo. Dei poteri forti, come dei fantasmi, si sentiva parlare ogni giorno, cosi’ come si vociferava che cravatta rosa, sopracciglia di barbagianni (letta) ed altri compagnucci premevano per eliminare l’incomodo e finalmente far trionfare la burocratologia finanziaria. Ed ora, che con mossa da gattone di monnezza ‘o Presidente si nomina un senatore a vita, guardàunpo’, di quella razza li’ e “doce doce” lo vuole piazzare a capo del governo cosi’ che finalmente l’Italia si normalizza a Colonia dei banchieri e il Sarkomerkel aggiusta i fatti suoi a nostre spese, quasi tutti a guardare il lenzuolo che balla senza stupore e senza paura.

L’amor nostro ancora una volta (Libia non docet, ahinoi) assente triste: “Se tutti dicono che è cosa buona, dev’esserlo. Che faccio? Posso esporre l’Italia allo spread selvaggio? Al rating-rating?” e si fa un po’ più in là mentre gli altri si fregano le mani avendolo fregato. Ma scusate: non si era detto che o si trovava un’alternativa suibito o si andava illico a votare? Ed ora da dove esce ‘sto Monti? Se il Cav è una mammola noi siamo malpensati: e malpensiamo a questo punto che qui qualcuno manovri per renderci sudditi prostrati ed irregimentati. Nessuno ricorda che se l’Italia minacciasse di uscire dall’Euro tutti se la farebbero addosso. Cosi’ come se avessimo risposto con una sonora pernacchia alla richiesta delle basi militari a quest’ora staremmo a braccetto con il colonnello, pieni di petrolio di gnocche e di allegria. E’ evidente che è in atto una guerra: l’asse franco-tedesco vuole impadronirsi dell’Europa e lo fa con armi non convenzionali. E noi per non farci dire che siamo brutti sporchi e cattivi ci adeguiamo? Ma siamo pazzi? L’Europa non si è fatta. O la si fa con il pensiero e la cultura, oppure cosi’ come è non serve a nessuno tranne che ai pingui portafogli di pochi. Se continua cosi’ dopo esserci cuccati cinquant’anni di consociativismo nefasto per non metterci in fila con la ciotola di riso a cantare bandiera rossa, ora ci beccheremo la ciotola di crauti, in fila, cantando la canzone di Paperone quando si fa il bagno nelle monete.

Ci siamo dimenticati cosa siamo. Non abbiamo più spazio per ricordarci della bellezza, della fantasia, delle capacità imprenditoriale dei piccoli silenziosi, dei nostri gonfaloni, del nostro carattere. L’Italia è una repubblica fondata sullo spread? No? E allora di che stiamo parlando? Che cosa siamo diventati? Bancomat? Ci tatueranno il numero del nostro conto in rosso sul polso? L’economia è una convenzione, non è la vita. Non crediamo che bisogna arrendersi, non crediamo!. Il Cav si ricordi di Erasmo. Qui bisogna votare. Fare delle liste con i controfiocchi, prendere a calci i trasformisti coscienti o a loro insaputa, mettere dentro la gente che ha idee. E votare. La Garde dice che vuole chiarezza politica? Si “garde” in casa sua, che in casa nostra ce la vediamo noi. Uscirà un parlamento arlecchino? Embé? Prima o poi la faremo la repubblica presidenziale se saremo capaci di conservare la nostra identità ed il nostro buonsenso. Ma il nostro. Coraggio, Cav. elezioni subito. Monti non ne vogliamo. Guardiamo il mare, il mare nostrum. L’Europa è troppo stretta, fa freddo. Coraggio, Cav.


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