ADESSO PARLI CHIARO


Trovo queste amministrative, prima e dopo, talmente sballate che, penso, un commento altrettanto sballato, «a caldo», è il meno peggio che si possa fare.
I toni degli ultimi giorni sono stati veramente un po’ troppo villani, da tutte le parti. Questa grossolanità fino alla penultima volta era stata efficace, perché gradita agli elettori. Ma questa volta no. Per cui: spero che ci sia stato, almeno, un mutamento in meglio nei gusti della gente.

La Lega: quanto a smacco politico, e «morale», a mio avviso è andata persino peggio del PdL. Il Norditalia l’ha seguita molto meno del previsto, e la colpa ovviamente è stata sua, non certo di Berlusconi. Troppe chiacchiere insulse, coronate infine dalla grossa balla dei Ministeri da trasferire tutti o in parte. Balla percepita per quello che era: pura perdita di tempo. Donde ha tratto Bossi fesserie simili? Da Calderoli? Ma non sapeva giudicare bene di cose e persone, come si diceva di lui prima del patatrac? La batosta presa dalla Lega è stata presa per un motivo preciso: scarsa cultura, politica e non.
Berlusconi ha sbagliato molte volte.

Prima volta: la Libia, i cui metodi di governo, all’Italia, non potevano interessare di meno. Se poi Berlusconi doveva fare quel che ha fatto, allora doveva farlo con decisione e a muso duro. E dicendo con sincerità tutto, prima, durante e dopo. Un presidente del Consiglio che tentenna, piagnucola, e biascica guardando di traverso, non va.

Seconda volta: ha dato, come comicamente fece Mussolini, fiducia alle spacconate dei gerarchi. Che si sono rivelati due volte minorati mentali: dicendo bugie a danno del merito, dunque di Berlusconi, e anche a danno proprio: riusciranno adesso a far dimenticare la loro consustanziale disonestà e attitudine alla svergnognata menzogna? Come sarebbe a dire: «l ’autostrada del Sole è ormai pronta anche nel tratto Sud!», quando invece non lo era, non lo è affatto, e non lo sarà ancora a lungo? Come sarebbe a dire: «l’Aquila è quasi a posto», quando invece non lo è proprio nel centro antico, che ne è la parte preziosa dal p.d.v. culturale, forse anche la più importante dal punto di vista affettivo, e certo la più «mediaticamente» rilevante? Perchè non dire che per ricostruire tale centro antico occorreranno, necessariamente decine di anni? Etc.etc. Qui siamo colpevoli anche noi, perché anche noi ci siamo fidati dei canali e apparati informativi del PdL.

Terza volta: troppe ruote di pavone, troppe chiacchiere. Questo lo avevamo ben notato, e detto, ma attendevamo da un momento all’altro qualche cenno di resipiscenza. E qui di nuovo: siamo stati anche noi colpevoli di ottimismo. Invero, varie cose molto positive sono state fatte; ma quante promesse sono restate tali! Quando mai s’è cominciato a pensare ad una reale diminuzione delle imposte? Quando, ad avviare una reale riduzione del numero dei deputati; la sospirata eliminazione di Province, Comunità montane; la razionalizzazione e la bonifica della Spesa Pubblica etc.? Promesse, si’, molte.

Ebbene ora, a frittata fatta, bisogna dire che tutte queste gravi mancanze, nessuna esclusa, tradiscono sempre e ancora una stessa disfunzione: Berlusconi ha mancato di forza. Alla buon’ora: è egli un liberale, e si sente tale, si’ o no? Ebbene, ricordi che il liberalismo non è un partito, è un ingrediente. E’ un non-partito, o un sopra-partito se si preferisce, che si differenzia principalmente per il parlar chiaro (la cosiddetta «grinta»), e per decisione, severità, appropriata durezza.

Considerazioni relative all’opposta sponda. Poche:
Il PDI è contento di Pisapia e di De Magistris? Bravo; tutto sommato, anche noi, per lui. Gli piacciono davvero tanto, i Centri Sociali? Se si’, è questione di gusti; ma sono piaceri che poi si pagano cari. Napoli in festa, iersera, mostrava già i primi segni della discinta, berciante, ululante, ben nota «pazzia popolare partenopea». La conosciamo bene! Attenzione ! Napoli… ride, come al solito; ma non a lungo! De Magistris non vuol saperne dei termovalorizzatori. Buona idea. Dove metterà l’immondizia? Nelle strade di Napoli, immagino. Dice una vecchia, bellissima nenia della Penisola Sorrentina: «…S’accummenza cu’ risa e cu’ canti -, se fernisce cu’ pene tremende». Non vorrei che i Napoletani ancora una volta finiscano come gli «‘nnammurate» della canzone.

E poi: coma mai Bersani, invece, dalla vittoria «in poi», ridacchia molto meno? Non credo si tratti del res severa verum gaudium di cui dicono i filosofi. La mia idea è che Bersani sia meno ebbro di De Magistris. La filosofia politica «scippa e fuje!» non è incompatibile con un alto tasso alcoolemico.

Morale complessiva: noi ci sentiamo malmessi come Berlusconi, ovvero abbastanza mesti e colpevoli. Se non altro, colpevoli di ingenuità ed omissioni. Di debolezza, no: la forza spettava a lui. Ma continuiamo a votare per lui, ovvero per il meno peggio. E poi, ci siamo affezionati. Al cuore non si comanda! Ma non vorrei che la nenia sorrentina un giorno valga anche per noi!

Siamo ancora per il Cav., si’, pero’ con due nuove clausole contrattuali. La prima: parli sempre chiaro, dica tutto coi soliti sorrisi, ma a muso duro, e agisca con determinazione (specie dopo aver dichiarato di star sul punto di farlo!) La seconda: si trovi subito degli esperti organizzatori del partito e del consenso. Infine, ci si consola come si puo’. Noi, lo dico per dirla tutta, abbiamo l’impressione che a Berlusconi capiterà come capito’ a Giambattista Vico: il quale, dopo aver presa una forte botta in testa, divento’ molto più intelligente.

Leonardo Cammarano, 31 maggio 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)


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