«Piuttosto mi convinco che il mondo europeo l’abbia creato il diavolo, e Dio vuole che il suo concorrente mostri di che cosa è capace».Robert Musil, L’uomo senza qualità
Di Ignazio Marino non parla più nessuno: è così che l’Occidente manda al macero le gesta dei suoi protagonisti “diversamente eccellenti” perchè passino al dimenticatoio senza far troppi danni al sistema.
Solo tanto rumore per nulla. Che il dimissionario sindaco di Roma non fosse proprio di indole sopraffina era noto a tutti. Con gli scontrini e con i rimborsi aveva sempre giocato alle tre tavolette tant’è che dall’America si era beccato alle spicce, un bel licenziamento in tronco. Di lui non sentivamo la mancanza, non era un cervello in fuga, e infatti, come tutti i mediocri, in Patria l’ha buttata subito in politica. Una volta si diceva: “non è fatto per gli studi alti, deve andare a lavorare”, ora si potrebbe dire: “deve andare in politica”.
Le classi dirigenti dei nostri giorni sono scelte con un unico ineludibile requisito: l’assenza di pensiero. Si tratta di uomini e donne strapagati e superprivilegiati per rendere esecutive tutte le sentenze contro “la persona”, in un disegno di distruzione sistematica della nostra civiltà. Saltano i diritti primari e tutte le libertà, si maciullano i principi fondativi di ogni nazione, si uccide la famiglia.
Si programma una prossima generazione di uomini e donne senza riferimenti, senza Patria, senza storia, senza Dio e, penso a questi modesti appunti, senza pretese, che potrebbero risultare tra vent’anni totalmente incomprensibili ai più, se perfino la parola “mamma” sta per essere assassinata sull’altare delle nuove tendenze. Quanta retorica oscena sui bimbi, quanti prontuari insulsi e uffici inutili, mentre si cancella per legge il diritto che la natura regalò, a ciascuno di noi, di affacciarci a questo terribile mondo cullati sul ventre che ci concepì e dissetarci ad un seno, prima di essere travolti dalla malattia del vivere.
Nella confusione ingenerata dall’azzeramento dei valori i “legislatoi” si sono autoproclamati sacerdoti dei nuovi dogmi. Il diritto non è più uno strumento al servizio del cittadino, ma un arnese di tortura per piegare gli individui, colpevolizzare il dissenso, il tutto, all’insegna del più indecente arbitrio. Adesso ci impongono l’informazione di stato, in paese dove esiste un sedicente pluralismo che dev’essere pure pagato per forza, pena illuminarsi con le candele, riscaldarsi con la brace e conservare gli alimenti in una neviera, come nell’ottocento.
È in atto la più massiccia e violenta discriminazione contro i normali e, con buona pace del reato di”mobbing” (altra malaparola contemporanea), qualunque mezzo è buono per rubarci dignità, identità, onore.
Le anime deboli sono già alla deriva, l’entropia è difficile da contrastare senza il pensiero; i benintenzionati arrancano: non c’è resistenza dove non c’è società.
La democrazia non era un granchè, però ci consentiva lo spazio del sogno, dove le coscienze potevano arrampicarsi e costruire, dall’immaginario, piccole e grandi cose per il bene comune. Ormai ci è consentita solo una partitella alla slot machine, tanto per buttar soldi che non abbiamo, e spingere i nostri figli nel nulla. Il governo le semina dappertutto, comesefossegrano, invece è merda. Gli uomini senza qualità possono darci solo questo, null’altro.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.