LA TEOLOGIA DI ZIO CICCIO

Dunque ricapitolando: se uno offende mia madre e si becca un ceffone è normale. Immagino che valga lo stesso per mio nonno, mia zia, vostra sorella (che in napoletano si dice “sòreta”). Nulla si sa sull’esemplare punizione destinata agli insultanti dei cugini di primo e di altri gradi, nemici, politici, burocrati, tecnocrati e prelati. Poi siccome nel Vangelo si disse “se qualcuno ti da uno schiaffo porgi l’altra guancia” e di guance ne abbiamo sempre due (ad eccezione di quelli che hanno la faccia come il sedere e viceversa, che fanno quattro) sempre restando immobili e misericordiosissimi, oltreché abbottati, potremmo magari prenderli a giorni alterni ed organizzare un iperglobale schiaffo del soldato.

Conciossiacosachè, la nostra teologia che più o meno divideva i buoni dai cattivi, nel nuovo tempo si divide tra insultanti e schiaffeggianti. A chi sarà riservato il Paradiso? Ma a tutti, voyons!, perché basta ricevere un insultino piccolo piccolo, genere: “soreta tene a zella” (tua sorella ha l’alopecia) che abbiamo facoltà di passare da insultanti a schiaffeggianti senza manco passare nè dal confessionale, nè dalla Asl e manco dal via. Per uno schiaffo c’è sempre una ragione perché ognuno poi è più o meno permaloso – mica come il Conte Mascetti, che prendeva a manrovesci gli attoniti viaggiatori dei treni in partenza – e ragioni schiaffeggiatorie ce ne sono a bizzeffe, personali e collettive e si possono fare molti esempi. Il Cav è palesemente un pessimo cattolico perché si è preso una marea di insulti ma non ha schiaffeggiato la Boccassini, Travaglio, Monti, Asor Rosa, etc. e lui niente. A Travaglio gli ha perfino spolverato la sedia, con insopportabile disumana diligenza. E che dire di noi, noi tutti, eterodossi Italiani la di cui intelligenza è offesa senza sosta da quelli che parlano ogni giorno da tre secoli, di riforme istituzionali? Abbiamo facoltà di schiaffo?

La dottrina è più complessa. Perché si tratta di definire con esattezza e col centimetro cos’è un insulto, per poter poi regolarsi, e secondo me, il capintesta (è un insulto?) della congregazione della fede dovrà rivolgersi con urgenza al consesso di Strasburgo, che in fatto di norme è maestro. Se sono riusciti a definire con esattezza una banana (è un insulto?) ed una sottana (è un insulto per assonanza: figli di sottana?), saprà mirabilmente emettere una direttiva su forma larghezza, lunghezza, profondità, durata, timbro e classificazione dell’insulto europeo doc. Perché tanto, degli insulti in lingue esotiche, non si capisce una mazza ed è per questo forse – sempre colpa della scuola – le prediche degli Imam sono sempre tradotte in fiorellini, cuoricini, emoticons e volemosebene. Ed è per questo bis, forse, che quelle buonanime di mattacchioni di Charlie Hebdo, scavalcando le incomprensioni linguistiche, insultavano col disegnino, che quello lo capisce perfino Obama, figurarsi i Califfi del Quatar.

Ecco uno dei casi in cui la separazione tra stato e chiesa cosa buona non è, perché se la regola dello schiaffo fosse legge dello stato, il lavoro dei tribunali sarebbe illico snellito ed ognuno potrebbe farsi finalmente giustizia da solo, a botta di schiaffi. Ed ecco un’altra sensazionale scoperta: loro, i talebans (è un insulto? No, perché se Severgnini ci chiama “Italians” e non gli abbiamo ancora smontato la frangetta, vuol dire che “ci sta” (orrore! l’ho detto anch’io, e avevo giurato di non farlo mai. Mi schiaffeggio da sola). I Talebans, dicevo, hanno una sola legge per stato e chiesa, loro schiaffeggiano e basta arocojocojo.

Allora, quale migliore occasione quella dell’elezione del presidente per sollevarci e chiedere l’annessione allo Stato Vaticano? Nella forma nulla cambierebbe: abbiamo avuto un re avremmo un Papa-re, ma nella sostanza oh!, nella sostanza! Tutti a schiaffeggiar tutti! Sbim bum badabam! Tapùmta-ta-tà-pumpum! Slash! slash! slash! Ouk!

E naturalmente Bud Spencer Presidente del Consiglio che la Merkel gli fa un baffo. Sia lodato Gesù Cristo.


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