Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo ridotti a vivere in regime ʺcriptologicoʺ! Un ʺalfabeto Morseʺ per poveri diavoli e per mestatori. Vi ricordate del linguaggio gestuale dei sapientoni di Pantaguel? Qualcosa del genere. C’è pure l’interpunzione mediante gesti osceni! Suppongo sia la tecnica della Mafia, promossa quasi a lingua ufficiale di Stato. Eccone i capisaldi: tacere sempre: a) di ciò che è augurabile, per evitare di “bruciarloʺ, come si dice, o che se ne impedisca l’avvento allertando i nemici; b) di ciò che non lo è, per evitare che gli si faccia pubblicità e che ne sia informato chi non aspetta altro; c) di ciò che non lo è ma che è già noto a tutti, per evitare che se ne ricordino. ʺSapereʺ una cosa non è ʺricordarseneʺ! Insomma, si può parlare soltanto delle porcherie pregresse. Si deplora, ci si sdegna, ci si piange addosso…, e basta.
Tutto qui? Macché: su questa base torbida s’innesta poi l’uso di dire il contrario di ciò che è, e di fingere di proporre ciò che invece si vuole impedire. Lodare per affossare; denigrare per promuovere. Questa è da noi la ʺpoliticaʺ, altro che arte di dire il vero, la parresía di Socrate e di Ortega y Gasset! In qualsiasi bar di paese si spreca a palate una materia grigia che sarebbe utilissima per più nobili scopi, ed è per questo che gli stranieri, a paragone degli indigeni, prima risultano (e, perché no, spesso sono) ingenui e carenti di fosforo, ma poi si rivelano concludenti e fattivi – mentre noi si perde tempo a far merletti.
Quando manca un costume di chiarezza e di sano decisionismo, non restano che questi metodi. E poi, una consistente aliquota d’elettorato è stata diseducata e vota o a sghimbescio o senza sapere perché. Un lungo periodo di illegalità istituzionalizzata, un governo non eletto e dunque incostituzionale, in un paese che si pretende ligio alla Costituzione solo quando gli conviene, un presidente che si è ʺautoimposto senza autoimporsiʺ col preciso scopo d’introdurre una ʺlegalitàʺ estranea (=ʺesteraʺ)…, addio franchezza d’una vita politica civile!
Vivacchiamo di ipotesi. Non ci si può mica suicidare. E continua il cinema delle prudenti allusioni. Ad esempio, bofonchiando con aria di astuzia: ʺme ne vogl’i’ all’America, ca sta lundan’assaje!” (chiedere spiegazioni a Di Pietro), e alludendo con prudenza ad altre cose importanti. Di solito siamo importatori di ukase, ma qui intanto la Magistratocrazia finalmente si scompagina, e tentenna Napolitano, suo semi-occulto duce. Come dire ʺi ciucc’ s’appiccicano -, i varile se scassano!..” Però non si capisce se don Giorgio, il ʺbarileʺ, sia l’elemento traente, o quello tratto, del sedizioso andamento. Ma sia egli stato, o sia ancora, l’una o l’altra cosa, l’importante sarebbe che se ne vadano tutti al diavolo.
Cose da meditare ce n’è. Ad esempio le disordinate reazioni di Travaglio o di De Magistris. Ma questi sintomi, come tutti i gesti scomposti, risultano incerti. Talleyrand: ʺtutto ciò che si dice con enfasi è come non dettoʺ. E poi c’è da seguire il famoso ʺGalateo a rovescioʺ della nostra Mme La Mort rilkiana, la Annunziata, l’estetista governativa: fare le cose giuste ʺpare bruttoʺ. Per simmetria, risultano eleganti le cose ingiuste? Chi sa.
Ripeto: col vento che tira, le mascalzonate riuscite (prepotenze, ʺgiochi delle tre carteʺ, etc. etc.) le si possono commentare alla luce del sole, non c’è più pericolo che qualcuno le modifichi. Le cose benefiche, invece, vanno fatte alla chetichella, sono ʺcolpi di manoʺ che la ria opinione prevalente non vorrebbe si producessero. Proprio adesso ne abbiamo sotto il naso due-tre casi. Intelligenti pauca. Si dirà: ma sono cose note a chiunque! Infatti: proprio per questo si rinforza l’imperativo di tacere. L’ho già detto, delle faccende in progress, note a tutti, non si può parlare. Ipocrisia al quadrato. E non sto esagerando. Ricordatevi di Craxi, il gentiluomo che si perse proprio perché, per lealtà, dichiarò ciò che tutti sapevano, anche se fingevano di non saperlo. Da noi la va così: o si obbedisce alla regola del silenzio, o si paga anche l’eleganza!
Ora ci sono altri grattacapi in arrivo, dico il nuovo Presidente. S’era temuto Rodotà; ora si teme Grasso. Due casi opposti: l’uno chiagne e xxxxx, l’altro xxxxx e ride. Miserabilista l’uno, sadico l’altro. Ma tutt’e due muniti delle stesse ʺx“. Come che sia, un caso ʺsenza le xʺ purtroppo non è disponibile. Le persone di valore restano come al solito out. Per sperare di recuperarle, anche qui: tacere. È dal dopoguerra che si va avanti così, ma stavolta le cose da tacere sono troppe, fanno ressa! Non si sa più che cosa tacere! Forza con la tecnica del ʺpesce in barileʺ. Ma come! Scegliere il silenzio adatto! Roba da matti!
Una cosa la si può dire: il nostro Cav. sta piuttosto bene, facendo le corna. E i suoi nemici si mangiano il fegato – e la bresaola, diciamo per ossequio alla necessaria decenza. E questo è ʺun sintomo della Madonnaʺ! Stop.
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