Possibili pensieri di un ipotetico pm all’indomani della decadenza di B.
E adesso che faccio? È decaduto, potrei arrestarlo anche subito. Sbatterlo in galera, come un delinquente comune. Ma lui non è un delinquente comune, è quello che ha ridotto così il nostro paese. Ha corrotto, ha rubato, ha approfittato della sua posizione per arricchirsi, è andato con minorenni: Noemi, Ruby e chissà quante altre.
Ha condizionato la cultura dell’intero Paese con tette e culi e la De Filippi, che non ha tette e culo, ma è pure più pericolosa, con quella voce da uomo. Una allusione sessuale perversa! Ha fatto un gigantesco lavaggio del cervello a tutta la nazione, addormentandola. E metà di questa ha smesso di pensare, di leggere, di informarsi, di cercare di capire e gli ha regalato i voti. Voti in cambio di “Amici” e “Il Grande Fratello”.
“Libero” e “Il Giornale” a gettare fango, a inventare notizie e noi, noi magistrati, impotenti. Senza poterli toccare perché altrimenti tutti sarebbero insorti in nome della libertà di stampa. Ma quella non è stampa: è menzogna. Sono servi del Nano. Solo una volta siamo potuti entrare nella redazione de “Il Giornale”, ma non si sono intimiditi, anzi, l’operazione si è rivelata un boomerang. Allora bisogna accontentarsi di condannarli per diffamazione, ma è troppo poco: hanno i soldi di Berlusconi.
Devo pensarci bene. Arrestarlo potrebbe essere una mossa stupida: potrei farne un martire. Un martire, per quei quattro sfigati di berluscones, forse. Quattro sfigati? Veramente non so quanti siano, i sondaggi parlano di 12-20 punti. Per tutti gli altri però sarei un eroe: il primo pm che ha sbattuto al gabbio il responsabile di tutte le nostre disgrazie degli ultimi vent’anni. Quel porco mafioso.
Questo però potrebbe rafforzarlo, proprio in vista delle europee. Forse sarebbe meglio aspettare, così da capire quanto consenso riesce ancora a raccogliere. E se però fosse tanto? Sbatterlo in galera potrebbe divenire ancora più pericoloso, forse impossibile.
No, se bisogna agire è necessario farlo ora. Anche perché sono sicuro che i colleghi di mezza Italia stanno pensando esattamente alla stessa cosa. E fremono. La gloria è di chi si fa meno scrupoli e a furia di tergiversare potrei perdere l’opportunità. Certo, si potrebbe sempre spiccare un mandato di cattura in carcere, ma avrei perso il treno per la Storia. Il primo pm che ha arrestato l’uomo più potente d’Italia, forse d’Europa. Del secondo non se ne ricorderebbe alcuno. Poi, tra qualche anno, potrei anche tentare la carriera politica. Avrei le porte spalancate, potrei formare un mio partito. Tonino docet.
Adesso chiamo Marco, anzi no, meglio se lo incontro di persona. Vediamo cosa ne pensa. Tanto so già cosa mi dirà: sarà entusiasta dell’idea e mi chiederà se potrà dare la notizia in anteprima. In anteprima no, per ovvi motivi. Ma gli prometterò che sarà il primo a saperlo. Come sempre. Già immagino il titolo: «Arrestato Berlusconi».
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.