COMMENTO & NOTIZIA

L’altra sera, a cena tra amici per festeggiare il fatto che il politically correct Obama ha deciso con Hollande, il presidente ipercorrect, di rompere le corna al fascista Assad, tanto per concludere in bellezza la sagace sequela Saddam – Gheddafi – etc. (all’insegna: contro lo Jihad, disarmarsi!); quando è arrivata la notizia bomba: ʺRagazzi, la Nunziatina vuole Berlusconi for president…!” Il momento è stato memorabile. Ma come! L’intelligente punta di diamante del giornalismo italiano! Quella che sa benissimo che ʺla notizia va separata dal commentoʺ, come dire, a garanzia estrema, prima il commento e poi la notizia! Il commento deve stare alla notizia come la legge sta a tutti! E lei lo sa!

La gratitudine di noi commensali! Tanta intelligenza e liberalità vanno ricambiate. E sùbito, dopo attento ma rapido esame, ecco l’idea buona: bisogna proporre la Nunziatina come Ministro Permanente all’Informazione, Notizie e Commenti. Appena eletto Presidente, Berlusconi è avvertito. E si badi, non sarà affatto un do ut des. La professionalità non è merce di scambio.

Tutti d’accordo, dunque. Vero è che, dopo i primi momenti di esaltazione, c’è stato qualche ripensamento. ʺCome sarebbe, la regina dell’informazione? E la presentabilità dove la mettete? Non è lei quella che trovava impresentabile andare al Tribunale per protestare? Non sentiva già da lungi la puzza dell’Esposito in arrivo!? Che razza di fiuto giornalistico è mai questo!?” E qui la risposta era facile: ʺMa che Esposito fosse non presentabile lo dite voi! Era presentabile e come! La garanzia: proprio quello che la Nunziatina e la Conchita desideravano! L’eleganza unita alla sagacia! Diciamo, un Borrelli unito a un Di Pietro! più doppia dose di Ingroja! È questo il buon fiuto giornalistico! Sentire in anticipo gli odori, e comprendere subito che un cattivo odore puó occultarne uno buono! La lungimiranza! Il profumo è arduo, come l’ eleganza vera!

Come suole, si stava quasi venedo alle mani. Ho pensato valesse la pena entrare un po’ nel merito, ovvero scavare nel personaggio del futuro ministro dell’Informazione & Commento. Il materiale certo è scarso. Lunga militanza a sinistra -, ma di benemeriti di questo tipo ce n’è a bizzeffe, l’uno più sagace e organico dell’altro. Gramsci mica scherzava! Ho pensato allora, più semplicemente, di scavare nella scheda personale. Ne è venuto fuori Sarno.

Che so io della ʺpresentabilità secondo Sarnoʺ? Ne so quanto ne so sulla ʺPassione secondo san Matteoʺ. Comunque, scavando nei ricordi, ho ricordato un certo signor Sarno, di Sarno (aveva il nome del luogo), simpaticissimo, dialettale venditore di quadri. Pensai di affidargli alcune mie tele (all’epoca mi credevo pittore). Tornó dopo qualche mese con aria delusa: ʺDotto’, sti quadri so’ tuosti!ʺ ʺTuostiʺ: intendeva dire, duri da vendere. Che altro? Sí, ricordo i meravigliosi ʺpaccheriʺ al ragù della signora Annina. E poi, 50 anni fa un’altra famiglia del luogo mi invitó a pranzo. Bellissima casa con giardino che ricordava gli ambienti di Gianbattista Basile. ʺStrangolapreveteʺ (come chiamano gli gnocchi di patate) d’una bontà eccelsa. E i padroni di casa a salmodiare: ʺDotto’, tirate! Tirate!” che voleva dire: tiratevi altri gnocchi dal piattone centrale. Che altro? Sí: ad un certo Signor Raffaele, ʺreʺ dei mezzadri del luogo, chiesi con aria umile di procurarmi una pistola. Si mise a ridere, se fosse vivo riderebbe ancora! ʺDotto’, sulo ‘na pistola? E ‘na mitraglietta, doj o tre bomb’a mmano, ‘nu cannone, nun ‘i bbulite?…” Non la finiva di ridere, ero capitato da uno che controllava tutto il riarmo della Camorra della zona vesuviana. Sto scappando ancora. Non ricordo altro.

Sí: questione ʺpresentabilitàʺ del nominando Ministro, ricordo due cose importanti: i salottini con stoffette ʺin tintaʺ (le signore del luogo, tutte rosse di vergogna, consideravano grave colpa sgarrare sulla faccenda stoffette in tinta, adducevano impedimenti i più surreali); e la famosa ‘bananaʺ, un rotolo o cannolo di capelli che tutti i bambini a modo dovevano portare sulla testa, dall’avanti all’indietro, con annessi fiocco e nocca. Altro non ricordo.

Riconosco che, per delineare il vero temperamento del futuro Ministro dell’Informazione, Commento & Notizia, è un po’ poco.

Comunque la nota della ʺpresentabilitàʺ forse basta a delineare il personaggio. Non voglio dire che giudicherà cose e persone dai pàccheri al pomodoro, dal salotto con stoffette in tinta, dai pargoli con tanto di banana. Ma la nota della ʺpresentabilitàʺ forse è già sufficientemente delineata. E non si riprenda l’argomento noioso che un buon giornalista deve sentire le puzze di lontano, ovvero che la Nunziata doveva sentire la puzza-Esposito con la presaga chiarezza con la quale la sentivamo noi. Come suol dirsi, anche i migliori a volte zoppicano; quandoque bona, dormitat Homera.

Per quanto riguarda la nostra cenetta, abbiamo concluso con un brindisi di ʺfragolino campanoʺ ottimo, di quelli di sicura sofisticazione. Un Presidente Berlusconi con la Nunziata come Ministro dell’Informazione, Commento & Notizia, va benissimo. Anche perché, come è noto, in Italia l’Informazione è cosa d’importanza relativa. Basta il commento: nel senso che basta anteporlo alla notizia. Esempio. Commento: Berlusconi è pedofilo. Notizia: Berlusconi non va con le minorenni, ma dunque è come se ci andasse.

Ma basta. Non saremo mica noi insipienti a spiegare alla futura Ministra il suo difficile mestiere, del quale sembra già tanto esperta.


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