Scenario A. La famosa tesi di Hannah Arendt (ʺbanalità del maleʺ) trova nel Presidente Napolitano una solenne smentita. Egli è quanto più malefico tanto meno banale. Le sue pulsioni, certo, sono le solite pulsioni del malfare; ma le sue ʺvie di attuazioneʺ sono di una fantasiosità indescrivibile. Ad esempio, la vidimazione della lurida sentenza Esposito mostra una insensibilità etica suprema: non batter ciglio innanzi alla condanna d’un innocente, sarebbe già cosa gravissima se rispondesse ad una qualche ʺragion di statoʺ; è gravissima nonché ignobile quando risponde solo, con grave danno dello stato (!), agli interessi convergenti di un manipolo di affaristi nazionali e d’una catena di manigoldi e di prepotenti internazionali. Altro esempio: la subdola elezione di quattro senatori per motivi scopertamente strumentali – e perversi – mostra che lo sciagurato Napolitano è insensibile persino alla propria decenza formale: si comportò col gesto elegante del ladro di polli. E infine, quando viene a farci lo sproloquio di fine d’anno raccontandoci ció che già sappiamo, ovvero che siamo fritti, senza peraltro accennare ad una qualsiasi prospettiva di recupero, mostra una faccia tosta che supera ogni limite -, mentre, ancora, col suo viso commosso di padre sinceramente addolorato, esibisce una capacità istrionica di livello supremo. Che volete di più quanto a ʺpolimorfismo criminaleʺ? Egli è un infaticabile ʺFregoliʺ della prostituzione morale. L’indimenticabile, ironico Domenico Rea si domanderebbe ʺma se po’ sape’ addo’ ‘a tene a chiavetta?”, assimilandolo ad uno di quei giocattolini a molla d’una volta, che funzionavano a ricarica.
Che ha in testa? Ancora la politica come ricatto e violenza, i commissarî politici, le vili minacce ai martiri ungheresi… Non potrebbe almeno fare gli interessi dei soliti mascalzoni ricorrendo a metodi ed a teorie meno ignobili? Ma che vuole ancora? Ha leccato le scarpe alla Merkel, ha perso tutte le battaglie d’idee (che non ha), ha vinto tutte le prepotenze, ha tradito noi Italiani ed ha percepito i trenta denari. Ora i soliti furbi (ritardatarî, pare) cercano di amicarselo proclamandolo ʺsalvatore della patriaʺ… ʺSalvareʺ!? Dietro l’aspetto sornione, egli deve nascondere ancora barili di rogna e di fiele. Bisognerebbe sbarazzarsene – prima che, istruito dalla Merkel, il nostro kapó proclami l’Italia ʺUltimo Impero della Violenza Sovieticaʺ.
Intanto, il fatto grave, gravissimo, è che è riuscito ad abituarci alle ingiustizie, quelle (per intenderci) alla quale non è ʺpresentabileʺ ribellarsi. Il nostro kapó ha fatto tesoro anche delle nostre vecchie tradizioni criminali. Sono diventati prassi normale non solo i processi e le condanne su commissione, ma anche gli assassinî a fuoco lento (Tortora, Craxi, ed ora Angelo Rizzoli). Disonorati da anni di vergognose ingiustizie a noi imposte, istruiti da pentiti quali il pagliaccio Ciancimino, allietati dall’ingiusta agonia d’un Contrada et similia, costretti ancora ad ingozzare l’oscena porcata-Esposito, e ripeto, ad assistere ad una ennesima agonia predisposta, quella di Angelo Rizzoli…, davvero non se ne puó più. Napolitano ʺci salvaʺ!? Impeccabile direttore di questa orchestra di delinquenti, osa ancora romperci le scatole con i suoi ʺmonitiʺ e i suoi ʺbaluardiʺ!? Ci spieghi: se riesce a bloccare Letta nelle beghe del Salva-Roma, come mai non blocca i suoi magistrati quando emettono decine di turpi sentenze basate sulla menzogna? ʺNon può? E’ talmente fuor di senno da credere alla plausibilità delle proprie menzogne? E noi, dovremmo farci ʺsalvareʺ da un simile vecchio matto? ʺCampa, somaro…!”
Si dirà, domani, che l’Italia, giunta in ritardo (70 anni in media) nel mandare al diavolo il ʺsocialismo scientificoʺ, da noi ancora lo adotta come metodologia criminale per compiacere al despota? La vendetta rossa elevata a norma di vita! Perché – è bene ricordarselo ogni mattina, col primo caffè – l’ignobile clima d’ingiustizia deve ancora dare il meglio di sé, mentre la Casta s’abbuffa di miliardi e i poveri crepano di fame. Inaudita vergogna, chiamare ʺfascistiʺ persone che agitano i forconi della disperazione! Non è troppo? Da Santoro, il nostro des Esseintes nazionale detentore dell’armadietto dei fetori (dalla merda allo smegma, etc.), qualcuno propone di uccidere: la Santanché per esempio. Sí, appunto: le persone per bene, gli innocenti. La fredda pazzía del ʺColleʺ stinge su noi sudditi: impunemente esibita, diventa una autorizzazione al malfare. Col suo ʺaltoʺ esempio, il Presidente ci suggerisce di calunniare l’innocente, di condannare a morte l’uomo libero, ʺdi affamare l’orfano e di violentare la vedovaʺ… Certo: perché lui sí, e noi no? Uccidere la Santanché? E a lui, allora, perché non tirare se non un colpo di pistola almeno un bel calcio nel sedere?
Questa pessima situazione, venendo alle prospettive concrete, presenta due punti d’incertezza: 1°, fin dove arriva la pazienza degli Italiani, e 2°,fino a quando riuscirà il Presidente, che è anche un notorio fifone, a dominare la propria paura. Se finisse per andarsene sua sponte, sarebbe perché la fifa avrebbe avuto la meglio. Ma ora lui, porca miseria!, promette di ʺrimanerre finché occorreʺ. Occorre a chi!? E anche la passività italiana è una variabile misteriosa. Occorrerebbe un catalizzatore. Un sintomo preoccupante è che la verità non fa più né notizia né impressione. Le poche persone intelligenti a disposizione, che abbiano qualità e forza per alzare la voce, Ferrara, Sgarbi, sembrano uccelli migratori: volano alto ma non per noi.
Questo a grandi linee lo scenario che ci conforta. Ma ahinoi, c’è anche uno scenario B.
Chi è l’ottimista fesso che ha detto che il Male puó essere sostituito solo dal Bene? Esiste una legge morale più semplice e concreta: dopo un male ne viene un altro. E’ il caso nostro, perché ormai la storia recente (simile a quella del Basso Impero) ci ha insegnato di scegliere solo tra i pessimi, scartando accuratamente la gente per bene. C’è tutta una dinastia di Presidenti Merdajoli o Scatofori, che iniziò col n.1 Scalfaro, che attende solo di prolungarsi. Altro che rivoluzione! Qui ci vorrebbe uno Tsunami politico!
State a sentire, tenetevi forte, con accanto pronti bacile e asciugamano. C’è caso che il Napolitano se ne vada finalmente al diavolo… e sia sostituito da Prodi. Il che vuol dire: identiche follie, ma con un nuovo stile: mortali vendette, sadica sonnolenza catto-comunista, gommapiuma avvelenata per agonie ancora più lente…
Verrebbe da urlare: ʺAiuto, aridatece er N° 3!”
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