MISTERI

La situazione mondiale è di tale gravità – e dà l’impressione di essere orchestrata con tale determinazione – che anche gli ignari come noi sono ampiamente autorizzati a spremersi le meningi. Per capire le cose, bisogna badare al ʺcome sono andateʺ (i versati in argomento dicono che la verità è simile ad una narrazione, è storia), ma come procedere quando si sa poco della genesi dei fatti in esame? Si fanno caute supposizioni, e si procede per gradi. E naturalmente è permesso esercitare con moderazione la fantasia. Questa, in realtà, fa sempre parte del gioco, anche nelle indagini più attente ai soli fatti.

Oggi molte circostanze richiedono di applicare questo metodo. P.es. sappiamo con certezza, per averne fatta amara esperienza, che il secolo da poco concluso è stato il secolo che, aggiungendo scadente romanticismo a facile illuminismo, ha generato ideologie dissennate responsabili delle conseguenti ecatombi. Cominciamo peraltro a renderci anche conto, con relativa certezza, che il secolo ora iniziato probabilmente sarà invece il secolo degli eccidî ʺbianchiʺ perpetrati dalle aggressioni della finanza mondiale. E ahinoi cominciamo a capire anche che di queste violenze internazionali noi Italiani siamo e saremo, insieme ad altri popoli europei, le principali vittime.

I fatti sono ben noti, e se ne aggiungono di giorno in giorno. Si parla solo dei più gravi: ad esempio in Grecia per sopravvivere pare ci si sia ridotti a frugare nei cassoni delle immondizie. Qui da noi siamo già ad una cinquantina di suicidî, mentre le finanze del Globo si raccolgono abbondanti altrove. Col senno di poi, si scopre che ci sono già stati prodromi significativi: ad esempio non si parlò abbastanza dell’attacco all’Alitalia (che ora sta per ripetersi), ma non si parlò neppure, e non si parla, del perché Berlusconi agì con una pertinacia che molti trovarono eccessiva ma che ora, ex post, si rivela lungimirante ed anche rivelatrice. Oggi vicende come queste spesseggiano. Molte grandi industrie italiane sono state smantellate o stanno per esserlo; alcuni buoni affari conclusi di recente, come la vendita di aerei all’India, sono stati revocati a causa del dettato di una magistratura stranamente sabotatrice e recidivante. Il vantaggio di quest’ultimo imbroglio è andato all’economia francese, come ci andò quello dell’assassinio di Gheddafi. Ora è la volta delle acciaierie di Taranto, altra eccellenza italiana che la magistratura sta smantellando. Le grandi catene di supermercati sono già tutte in mani estere; tutto via via dilegua o rischia di dileguare, dalle acque minerali all’agroalimentare, dagli ortofrutticoli alla produzione casearia; dalla industria farmacologica alla Fiat… Italia delenda est? Mi rendo ben conto che alcuni possono pensare ad una nostra manía di persecuzione; ma è singolare la rigorosa assenza di fatti che vadano in senso contrario. E poi, ancora una circostanza significativa: a favore degli interessi dell’Italia non insorge nessuno. Tranne uno: vedi oltre.

Vero è che non siamo soli. Pagano le spese di queste aggressioni internazionali anche la Grecia, la Spagna, il Portogallo, ed altre economie deboli (e solitamente ʺdisobbedientiʺ, guarda caso, al dettato europeista). Vantaggi vanno invece verso la Germania; e ora, di nuovo verso la Francia, da quando Hollande ha detto Ja. Ma è verisimile che questi vantaggi procedano o procederanno oltre. Il destinatario finale del denaro è il denaro. I dietrologi sono degli ingenui anche perché non sanno che ʺdietroʺ qualcuno c’è sempre ʺqualcun’altroʺ. Per quanto riguarda l’Italia, i condottieri ʺperifericiʺ di questa ipotizzata guerra totale sono espressivi. Tre mentitori perfetti: Bersani, sempre pronto a dare la stura al suo vaniloquio deviante; Monti, esperto in tecnicismi di copertura, personaggio che procede con metodologia contraddittoria: favorisce gli aggressori, e poi compiange gli aggrediti; e, sopra di lui, o meglio: di loro, Re Zarzuela, colui che ʺammonisceʺ con severità quando farlo non comporta pericoli. Un cercine di grulli plaudenti completa lo stato maggiore. Ma il più colpevole è lo Zarzuela: abituato ad obbedire, ha trovato di nuovo il… terriccio adatto alla propria sopravvivenza. Insomma, se oggi i cieli sono ingombrati da strani meteoriti di pietra, come quello che ha colpito la Russia, vi imperversano anche meteoriti finanziarî, altrettanto terribilmente contundenti, che si abbattono su Stati che, si noti anche questo, sono sempre gli stessi.

Dove stanno le forze che si oppongono, o che dovrebbero opporsi, a questa deriva che si fa di giorno in giorno più tremenda? Da noi – anche questo è da notare, ed è facile notarlo -, solo Berlusconi e i gruppi politici ʺnon di sinistraʺ che gli stanno intorno hanno resistito e tentano di resistere alla piega che hanno preso gli eventi. Infatti: si può esaminare la faccenda anche dall’altra parte. Perché mai Berlusconi è diventato, negli ultimi venti anni, il reprobo per definizione? Perché la magistratura rossa ha continuato con tanto sospetta insistenza a disarcionarlo? Possibile, poi, che un pizzicotto sul sedere della Ruby, se pure ci fu, abbia prodotto uno sfascio talmente immane? L’abate Galiani, l’aneddoto è noto, per un consimile pizzico sul sedere della Regina di Francia si buscò solo un comprensivo sorrisetto. No, dev’esserci dell’altro, sotto! La mia modesta idea non è peregrina, ed è quella di tutti: è in corso un attacco finanziario in grande stile sferrato contro i non convergenti, e dunque contro l’Europa disobbediente. Per quanto riguarda l’Italia, tra questi disobbedienti primeggia Berlusconi, che deve ben saperne qualcosa, perché solo così si spiega il ventennale accanimento contro la sua presenza in campo. Tenete presente questo fatto: in questi giorni di elezioni, solo Berlusconi ritiene cosa primaria, tra le primarie, la difesa dell’Italia. Il che è una ragione ottima, e sufficiente, per votarlo.

I fatti naturalmente portano ad interrogarsi sempre di nuovo sulla posizione della Sinistra. Chi, come lo scrivente, ha il numero d’anni sufficiente a dare uno sguardo d’insieme, ne ha seguito abbastanza attentamente la parabola. Prima dell’ultimo conflitto mondiale il Comunismo, già defunto come filosofia all’inizio del secolo, era tuttavia una rispettata/temuta testa di morto, una teoria statuale che pretendeva di aver avuto, al di là del sipario di ferro, realizzazioni d’importanza epocale. In seguito, morto anche in effigie, per lungo tempo fu una sorta di psedudofilosofia del tipo ʺciò sarebbe stato se…ʺ. (Questo ʺseʺ è la tipica giustificazione di tutti i fallimenti). Poi, aggravandosi la sconfitta, diventò un sogno per superintellettuali, leggasi supergrulli, e questo fino al crollo del muro di Berlino: allorquando (somma vergogna per i torpidi cervelli delle sinistre europee) il crollo provocò finalmente anche la caduta della fede. Inaudita inversione! Di solito è la cessazione della causa che fa cadere l’effetto, e non viceversa. Ancora una volta la storia ci offre lo spettacolo di una religione che sopravvive come organizzazione ʺessotericaʺ, esteriore. Lo spirito s’è dileguato, resta la carcassa, che segue le lente leggi della putrefazione; ormai dell’antico dogma non resta che un colossale comitato d’affari che, con la coazione a ripetere tipica degli automi, continua a dare ʺsostegnoʺ a mestatori privi di idee e di ideali. Una teoria fallita che lasci sfitte miriadi di preti spretati (idest ʺintellettuali organiciʺ), è lo strumento ideale, bell’e pronto, per diffondere nuove utili follíe. Grazie, Gramsci! Forse per il defunto Comunismo è andata proprio così. Sarebbe stato un vero peccato sprecare una grande organizzazione tanto perfettamente specializzata nel ʺfregareʺ le moltitudini! E poi, gente che ha assaporato il potere si concede facilmente il gusto di goderne ancora, perché no? ʺNon siamo riusciti a prendervi per il collo? Allora vi prenderemo per il…ʺ, etc. Un ʺsognoʺ del genere cambia casacca e metodo, ma non natura.

Osservate il caso Zarzuela, e forse del sopradescritto processo capirete tutto. Che solo ora dalle bocca del nostro Re Giorgio sia uscito quel: ʺ…bisogna riconoscere che il comunismo ha fallitoʺ, ebbene, questa è una dichiarazione che fa rizzare i capelli sulla testa. Perché forse significa: Les jeux sont faits, rien ne va plus! Il croupier finalmente si può sbilanciare…

P.S. – La presente nota è ovviamente un limpido manifesto elettorale in favore di Berlusconi. Ma attenzione: c’è un altro personaggio, ancora più importante di lui, che combatte sul piano generale la stessa battaglia. Ne riparleremo ad elezioni fatte.


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