Aisséra, Nanninè’, mme ne sagliette,
tu saje addó’…Tu saje addó’…
Addó’, ‘sto core ‘ngrato, cchiù dispiette
farme nun pò…Farme nun pò!
Addó’ lo ffuoco coce, ma si fuje,
te lassa stá…Te lassa stá.
E nun te corre appriesso e nun te struje
sulo a guardá…Sulo a guardá…
Jammo, jammo, ‘ncoppa jammo ja’…
Jammo, jammo, ‘ncoppa jammo ja’…
Funiculí – funiculá, funiculí – funiculá…
‘Ncoppa jammo ja’, funiculí – funiculá….
(di Monti e Napolitano; musica di P.F.Casini)
Sobriamente, il Senatore Monti aprì in forma solenne la sua campagna elettorale dispensando con la sua cadenza tranquilla – propria delle menti libere dal fosco dubbio – i dettami della sua elegante agenda in pelle d’Italiano. Gli arguti spin doctors, per creare aspettativa, si erano prodotti in un trailer: “incontro in una località segreta” tra l’invulnerabile Mario ed i suoi estatici tappetini di centro e di sinistra. Il prode Montezemolo nel frattempo era momentaneamente scappato alle Maldive “per vedere di nascosto l’effetto che fa”, alle volte volasse qualche pomodoro e gli potesse insozzare l’erre moscia. Invece, ortaggi niente: con il maltempo e i pochi legumi che fioriscono sugli italici terrazzini sarebbero serviti per il brodino del 31, non potevano essere sprecati. Ma per Lucatentenna la prudenza non è mai troppa. La cerimonia si svolse dunque compostamente, officiata dal Cardinal Bagnasco e i pennaroli e mezzi filibusti si scatenarono nell’apologia dell’eletto a prescindere che con studiata riluttanza si era degnato di accettare l’investitura a capo della coalizione degli antichi invisi, da lui miracolati; poltrone FrauMerkel per tutti.
Da quel giorno è stato tutto un crescendo. Alla faccia della sobrietà il Professore, con gelida sicumera, occupa ogni spazio: è in cielo, in terra e in ogni luogo a pubblicizzare la sua arma di distruzione di massa: la proverbiale agenda prodotta dalla ditta Casini e C. Non manca l’invulnerabile di sibillare il disprezzo per ogni opinione che non sia la sua, certo com’è che le elezioni prossime venture saranno una farsa un po’ costosa e che immacolato, dopo le urne, salirà al cielo di Palazzo Chigi insieme con i suoi cherubini, Sera-fini, ed altri “ini” osannanti. In fondo pure in Greca è andata così; commissariata la storia, la cultura e la memoria i Greci hanno votato una prima volta: ai burattinai non è piaciuto e hanno votato una seconda volta; avrebbero votato anche dieci volte finquando il cerchio della dittatura non si sarebbe stretto al loro collo. Ed ora della Grecia non si parla più. L’Olimpo è stato commissariato e neanche Zeus con le sue saette ha il potere di liberarlo. Così sarà per noi e sarà più facile averci: noi non sappiamo “fare squadra” e ciascuno si voterà il suo partitino credendo di essere stato protagonista, scavando tutti insieme, la tomba della democrazia. I comportamentalisti non si affannino a decifrare la maschera verde-azzurrina indecifrabile di Mario Monti. Egli ha l’incedere trionfalmente serafico di chi sa di avere tutti in pugno. A lui tutto è concesso: violare la costituzione, la par condicio, insultare, disprezzare, silenziare. Il suo esercito di mercenari non è folto, ma le truppe sono ben scelte: satrapucoli senza idee e senza scrupoli pronti a vendere la nonna per un seggio. L’oligarchia è già qui. Sorveglia gli utili idioti silenziando ogni idea. Che avanzino i peggiori, giacchè sono utili alla causa. Potremmo salvarci, ma dovremmo tutti seguire il consiglio del Cav. o Pidi’ o Pdl non un voto, nemmeno uno all’orrenderriro centro che tutti ci travolgerà.
Ma siamo arciItaliani. Tutti farete spallucce leggendo queste righe, tutti vi farete una risata convinti di fargliela al Loden, ciascuno per conto suo. È l’Italia, bellezza. Già è l’Italia, ma fin quando lo sarà? Le oligarchie posson gettar offe preelettorali: dopo non franno sconti. E poi, a chi proprio non sopporterà il muro di Berlino, toccherà scappare in Russia: Espositov o Brambillov che sia.
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