“La comunità politica migliore è formata da cittadini della classe media.” (Aristotele)
Caput imperare, non pedes. (Anonimo)
Con il documento di maggioranza votato oggi, il Parlamento chiede che il governo sostenga l’introduzione della Tobin tax per i paesi dell’Ue. L’esecutivo dovrà «appoggiare l’introduzione di una tassazione sulle transazioni finanziarie prospettando l’opportunità che essa si applichi a tutti Paesi membri dell’Unione europea e perseguendo contemporaneamente una più ampia intesa globale anche oltre i limiti dell’Unione europea». Ribadita anche la necessità di «un ruolo centrale della Bce, nel rispetto della sua indipendenza, al fine di evitare crisi di liquidità». Formale mandato a Monti anche a insistere in Europa sull’adozione degli eurobond e dei project bond per favorire la crescita e «mettere al centro della riflessione politica europea le politiche dello sviluppo e della crescita, il completamento del mercato interno e in particolare di quello dei servizi, l’innovazione e la ricerca scientifica con l’obiettivo di fare dell’Europa l’economia della conoscenza più grande del mondo, considerando in tale ambito anche la possibile adozione di strumenti innovativi di finanziamento allo sviluppo, quali eurobond e project bond». La maggioranza chiede, infine, l’impegno «a informare in modo sistematico e tempestivo le Camere sulle nuove iniziative di politica europea, sulle misure legislative in materia di governance, sull’andamento del negoziato per il nuovo trattato e ad assumere posizioni coerenti con gli indirizzi parlamentari».
Copioincollo strabuzzando gli occhi dal Giornale di oggi. Ma che bella ammucchiata di maggioranza! che incommensurabile minerva di burocratese zerbinizzante! Il ragionier Fantozzi avrebbe certamente avuto un sussulto di orgoglio in più, un ripensamento dubbioso al cospetto di una simile, sesquipedale “boiata pazzesca”.
Si “appoggiano” introduzioni di tassazioni (appoggiare come? con chi? dove?) si prospettano opportunità (prospettate, prospettate, qualche cosa resterà) e si dà mandato a Monti di “insistere”. Vada dotto’ vada. Tutti insieme appassionatamente. Evidentemente Montecitorio è diventata la casa del Grande Fratello: Monti è La Marcuzzi un po’ più saccente, lui puo’ fare il collegamento, entrare uscire e gli altri tutti dentro che non sanno un tubo. Se sia in atto il giudizio universale, o siano sbarcati i marziani, a loro non è dato sapere. Di tanto in tanto qualcuno vai in tivi’, in studio: da rappresentanti del popolo, a rappresentanti del prodotto tecnico montinapoletanesco per vantare la bontà dell’oggetto e convincere la gente a comprarlo contenta.
Nessuno li dentro se n’è accorto ma gli ex cittadini italiani (ex perchè sono cittadini declassati, essendo stato espropriato l’ultimo diritto disponibile, quello del voto) stanno rapidamente passando dallo sbigottimento all’incacchiatura blu. E non parlo solo di noi berluscones (quando si cambieranno i nomi ai gruppi di facebook: Noi eravamo sempre con Silvio, Noi stemmo con Angelino Alfano, Votammo Berlusconi?) ma anche quei poveracci del Pidi’, che non hanno più il loro capretto espiatorio, e che continuano a guardarci con sospetto ma hanno dimenticato perché.
Intanto pian piano la protesta monta. L’italica gente non ha un animus rivoluzionario: se a dispetto dei convenevoli europei, gli inchini, gli scatti sorridenti, le caramelline che ci buttano in Europa, i giornaloni superprostrati (come fanno i giornalisti della Stampa a non beccare il colpo della strega, piegati in due come sono? E Floris, quanto ibuprofene deve ingerire?) che tuttovabenmadamelamarquise, la rivolta comincia a prender forma, è che la gente ha veramente l’acqua alla gola. Tutti i poveri cristi, nessuno escluso sono perseguitati e terrorizzati dal regime tecnocratico. Vecchietti ricevono lettere minatorie dall’Inps, commercianti terrorizzati, imprenditori che si ammazzano, l’Agenzia delle Entrate che dichiara candidamente che il terrore è cosa buona. E la tivi’ che ci passa a ripetizione lo spot di Unicredit per partecipare all’aumento di capitale, raccomandando di leggere il prospetto illustrativo. Cos’è, uno scherzo macabro?
Il governo dal volto disumano va avanti con l’applauso unanime dei tre quarti dell’aula, perfettamente incurante delle tragedie che si succedono. E’ la sublimazione della burocrazia autarchico dogmatica: quella che ha un solo fine, perpetuare se stessa in nome di un feticcio che si chiama Europa.
Non siamo più rappresentati. Non siamo più niente. Abbiamo subito per decenni lo stato elefante solo perchè ci consentiva la libertà di trasgredire a nostra volta ed in questo modo sopravvivere. Noi abbiamo evaso, certo, ma ci siamo pagati di tasca nostra tutti i servizi che altrove lo stato fornisce: scuola, sanità, trasporti. Ci siamo accollati i costi aggiuntivi di tutto. Mazzette, parcelle senza fattura, assurdi giuridici, diritti calpestati, pubblica amministrazione nemica e vorace. Perdite di tempo e di energie. Ci siamo arrangiati da soli guardando i politici con bonomia, usandoli con parsimonia e con un certo disincanto. Se ora pero’ il mostro improvvisamente si alza e ci avviluppa nei suoi tentacoli mortiferi, se lo stato da padre assente e snaturato si trasforma in patrigno vendicatore, l’equilibrio si rompe. Inutile asserragliarsi nel palazzo, pericoloso rassicurare a chiacchiere e colpire nei fatti. Mai come ora c’è bisogno della politica, di una politica “alta” che con coraggio trafigga il mostro e dopo, solo dopo, chieda ai cittadini una normalizzazione necessaria. Paradossalmente l’emergenza democratica ha centrato un obiettivo che politica, retorica, demagogia avevano mancato: quello di un’unità d’Italia in nome della libertà e delle giustizia. Oggi non è più questione di nord e di sud. La contrapposizione è un altra: da una parte l’elefante che scoraggia l’iniziativa, la volontà di crescere, di creare, di essere, e dall’altra i cittadini che non vogliono soccombere. I politici prossimo-futuri prendano nota: tutto il resto è “vetero”.
Si chiama “eterogenesi dei fini”. Ma questo Napolitano, Monti, Passera, non l’hanno capito. Gli onorevoli signori, nemmeno, troppo intenti a partorire mozioni senza senso da consegnare a Bruxelles con il cappello in mano facendo anticamera. È una cecità pericolosa, molto pericolosa. Per noi, certamente, ma anche per loro.
Oggi all’acquattato speciale che gli ha chiesto di commentare la politica davanti al tribunale di Milano Berlusconi ha risposto: “la politica non c’è”. E’ vero. Non c’è. Il perchè è avvolto nel mistero. Dev’essere facile abbattere una democrazia come la nostra. Ma ora non c’è più tempo per indagare le cause: che la politica torni, prima che sia troppo tardi.
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