Il Friuli Venezia-Giulia voterà per le amministrative in concomitanza con le politiche del 2013. Ma il Pd deve fare i conti con i troppi pretendenti alla poltrona di Governatore
Se c’è una cosa di cui il Pd si è sempre vantato è quella di aver scelto i propri candidati attraverso le primarie. Certo, le cose non sempre sono andate benissimo: alcune volte i vertici del politburo hanno dovuto inghiottire amaro e veder preferito al loro candidato quello della sinistra massimalista, come capitò con Nichi Vendola e con Giuliano Pisapia. Pazienza, fecero buon viso a cattivo gioco, consolandosi con i soliti bla bla di rito: “dove abbiamo fatto le primarie la coalizione ha sempre vinto…”, “è una lezione di democrazia…”. Giusto, mica come quelli lì, quelli del partito di plastica, quelli che fanno politica con i sondaggi, dove decide tutto lui e ogni cosa viene calata dall’alto. No, non pensate a Di Pietro, s’intende il Pdl.
Contemporaneamente alle politiche del 2013 in Friuli Venezia-Giulia si svolgeranno le regionali. Presidente uscente Renzo Tondo, Pdl, che quasi certamente verrà ricandidato. Nel Pd, invece, ci sono già le grandi manovre e la rosa dei candidati è piuttosto varia.
In primis l’eurodeputata Debora Serracchiani, segretaria regionale del Pd, ma che potrebbe decidere di optare piuttosto per una poltrona in Parlamento; Furio Honsell, non iscritto al Pd, ma da questo appoggiato (anche per sottrarlo a Sel); Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd in Consiglio (in rotta di collisione con la Serracchiani); Ettore Rosato, deputato alla Camera; Sergio Bolzonello, ex sindaco di Pordenone (appoggiato dalla Serracchiani); Mauro Travanut, vice capogruppo del Pd in Consiglio, contrapposto all’eurosegretaria regionale; Alessandro Maran, attuale vice presidente dei deputati del Pd in Parlamento, gradito alla Serracchiani.
Scenario perfetto per scegliere il candidato con le primarie, dimostrando nuovamente l’infallibilità del metodo, per impartire un’altra lezione di democrazia all’universo mondo, per dar voce alla base, per ascoltare i segnali che provengono da chi sta sul territorio, ecc. Di ragioni per apprezzare le primarie ce ne sono a bizzeffe, forse troppe anche per il Pd che per scegliere, almeno per il momento, ha deciso di affidarsi ad un sondaggio commissionato all’Swg, istituto demoscopico triestino guidato da Roberto Weber, vicino al centrosinistra. In fondo il Moplen, la plastica, è una invenzione italiana, mica di Berlusconi.
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