Basta poco per convertire mangiapreti, anticlericali, scippatonache e ateonzoli in ossequiosi chierichetti.
Se un Cardinale nell’esercizio delle sua funzioni diffida le pecorelle del suo gregge ad evitare i piaceri smodati ogni bersano, bersanino, bersanotto, bocchino, bocchinotto cade in crisi mistica. E’ infatti arcinoto che in questa terra di quaccheri asessuati e di monachelle c’è un solo peccatore: uno solo! Silvio Berlusconi.
I priori capi della Confraternita Togati da tempo hanno preparato la pira per ardere nell’orrendo foco il satanasso di Arcore e gasare, con i fumi del rogo purificatore, tutti i suoi proseliti. Per beccarlo hanno ordito ogni genere di trama, seminato tranelli e microspie per ogni dove, financo nelle mutande delle donzelle, assoldato espertissimi occultatori di cadaveri di bimbi: il diavolo va debellato.
Se poi lo dice un alto prelato, ecco che gli improvvisati integralisti si sentono investiti d’una fulgida missione suggerita direttamente dallo Spirito Santo. Una chicca saporita per gli spennazzaioli di professione che possono biblicamente titolare che l’esercito di Dio si è finalmente mobilitato per annientare la sola anima nera di tutta la morigerata penisola ed anche della monacale Europa (che ci sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa).
Insomma sarebbe nata la predica: ad personam sul modello di quel Decapitani che invece di fare omelie fà comizi rossi e pieni di livore anticav. Osiamo presumere che Bagnasco, che è un fior fior di cardinalone, cristianamente pacato, sarà costretto se non altro a rettificare che di peccatori in giro ce ne sono a bizzeffe: i dieci comandamenti non se li fila proprio nessuno. Chi onora il padre e la madre? Nessuno ruba? La falsa testimonianza dall’Ariosto ai giorni d’oggi è un peccato di moda al quale ricorrono tutti quelli che vogliono sbarazzarsi dei nemici politici e non. Per il “non desiderare la donna d’altri” s’è perso il conto, come pure per “la roba d’altri”. Per esempio tutti questi aspiranti beati che desiderano toglierci il governo, che è roba nostra, perchè lo abbiamo votato noi, non peccano? Potremmo continuare con i sette vizi capitali, ma passons.
Sembrebbe che tutto sia lecito, tranne che fornicare. O meglio, che tutti possano fornicare indisturbati tranne il Cav. Ora non è che il Cav fornica sulla pubblica piazza, in pullmann o a Montecitorio. Lui fornica, come tutti noi, in camera sua. Se non ci fossero le intercettazioni, registratori, microspie comari e comarelle, testimoni comprati, ex prefetti tromboni, avanzi di galera, disservizi segreti a spiare a tappeto la berluscofornicazione, la faccenda si risoverebbe con due Pater un Ave e un Gloria.
Proporremmo a questo punto – visto che la pubblica morale è insidiata, visto che la legge contro l’overdose di intercettazioni non passerà mai, visti gli atti d’ufficio – si fabbrichi un decreto che sancisca l’intercettazione obbligatoria in ogni talamo, politico, giornalistico, imprenditoriale e giudiziario. Da inveterati voyeurs ed écouteurs ci delizieremmo con le fornicazioni della Marcegaglia, di Palamara, di Travaglio, di Bersani, Bocchino(che ha un cognome proprio da fornicatore, mi consenta) di Montezemolo, Donadi, Ingroja e cosi’ via fornicando. Non ci annoieremmo più con ‘sto Cav e le sue barzellette, i suoi corteggiamenti vieux stile, le sue battutine da anziano zio. Finalmente un po’ di roba forte, eccitante, perdinci!
Cosi’ poi, se parlasse un cardinale, si capirebbe subito a chi vuole rivolgersi. Un cardinale è un cardinale, mica è Sant’Oro.
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