“L’equinozio d’autunno e’ uno dei periodi critici dell’anno: il sole e’ nuovamente crocifisso sull’equatore celeste, ma in senso inverso rispetto a quello primaverile perché passa dall’emisfero settentrionale dello zodiaco al meridionale, scende agli “inferi”. E’ un periodo di tempeste spesso violente. Cristianamente potrebbe simboleggiare la passione, morte e discesa agli inferi di Gesù”
A. Cattabiani, Calendario
Ci affidiamo volentieri anche alla venerabile scienza degli astri, se utile, per comprendere quello che ci aspetta dopo le anomale ferie. L’astrologia dunque ci incoraggia: a settembre avverranno grandi cose!
Oggi dobbiamo accontentarci. Oggi siamo immersi in una specie di acquario: tutti vogliono salvare il paese “adottando severe misure” e vogliono, allo stesso tempo la crescita, ma nessuno ha il tempo di mettervi mano perché siamo in ferie. Su queste premesse si è realizzata in questi giorni una forma (un po’ parziale, un po’ forzata, è vero) di unione sacra. E addirittura si e’ ottenuto un sostegno internazionale, che ha preso il posto delle solite bacchettate. Per ora siamo fermi. A settembre si parte!
Misure severe e crescita. Questo è il programma di settembre. Questo mette d’accordo mercati e creditori. Eh si, perché i mercati hanno finalità e si muovono in modo molto diverso dai creditori. Spesso opposto. Questi ultimi possono anche puntare a fare crepare la bestia, purché questa versi fino all’ultimo centesimo dovuto. I mercati, invece, per prestare nuovamente vogliono essere rassicurati anche sul versante crescita, cioè scommettono sulla sopravvivenza dell’animale e sul suo ritorno in salute. A loro poco importa se i creditori dovessero (come tante volte e’ avvenuto nella storia) rimanere insoddisfatti. Qui la sfida è alta: si tratta di accontentarli tutti e due.
Ma che accadrà a settembre di così straordinario sul piano del risanamento?
Non ho memoria di ferro, eppure ricordo bene quanto si è discusso, e come ci si è divisi, e poi insabbiati, esattamente su questa parola.
Lotta all’evasione? Parole vuote, oggi. Anche Bersani, che le pronuncia spesso, è sconsolante nel suo malcelato scetticismo.
Questo oggi. Ma a settembre?
Pubblico impiego. Certo, finora è stato difficile toccarlo. Fra l’altro Tremonti ha già spremuto parecchio con le ultime due finanziarie.
Questo fino ad oggi. Ma a settembre?
Pensioni. A parte le solite pensioni d’oro, dalle quali non si prende molta ciccia, occorre scendere anche a quelle di metalli meni nobili. Finora i sindacati hanno fatto quadrato. Ma a settembre ?
Anche se gli oroscopi dicono il contrario, io confesso di non capire come a settembre tutto possa d’improvviso cambiare. A me sembra di ricordare che il superministro in realtà avesse già raschiato parecchio il barile. Oggi ci si dimentica troppo facilmente – anche Monti nel suo magistrale editoriale ha avuto questo cedimento di memoria – che la politica rigorista di Tremonti (ideale per i creditori, ma non altrettanto per i mercati) non ha incontrato un limite nel “ciclo politico”, cioè nell’esigenza del Governo di tutelare i suoi voti. E’ noto, infatti, come Tremonti, non abbia preoccupazioni elettorali (quelle le ha delegate a Berlusconi!). Il limite Tremonti lo ha trovato proprio nella necessità di non compromettere completamente ogni residua possibilità di crescita uccidendo così il povero animale moribondo.
Credo invece che chi si attende un grande mese di settembre – sul piano delle misure severissime – abbia invece memoria cortissima. Forse è l’effetto-acquario.
Dimenticavo: la spending review! Ma siamo sicuri che per avere i primi risultati di questa formuletta tanto invocata non occorrerà del tempo? Settembre rischia di non bastare.
E allora?
Allora vuol dire che le grandi novità di settembre saranno tutte sul lato della crescita. Proviamo a fare qualche previsione.
A settembre si abolisce l’IRAP o si fanno gli investimenti nelle grandi infrastrutture? E’ a questo che pensa Bossi? E pensa che Trichet ci farà fare gli investimenti in deficit spending?
Ah, già, Bossi pensa che dare una bella ripassata al Sud e cosi la quadra sarà finalmente trovata. Auguri!
E se il discorso sugli sprechi del Sud si rivelasse della stessa natura di quello sull’evasione fiscale? Per carità, nel mondo teorico caro a professori universitari e politici nominati (che devono solo pronunciare discorsi), nel mondo dei Don Ferrante della nostra epoca, esistono sia evasione, sia sprechi al Sud. Ma sul piano dell’azione politica? Sono forse questioni un po’ più intricate. Con l’accetta si fa poco. Questioni con radici cosi ramificate che vanno benissimo per arrotondare discorsi e dare una certa apparenza di credibilità, appunto, ai discorsi. Quando si traducono in programmi politici è tutta un’altra musica.
Allora, confesso che non riesco a capire come, a settembre, si risolverà il rebus.
L’unica proposta possibile (perché non sperimentata negli ultimi anni) è un nuovo piano massiccio di privatizzazioni. Qui finalmente si comincia a parlare sul serio!. Dalle parti di S. Moritz hanno l’acquolina in bocca. Che si vende? ENI, Finmeccanica?
Quindi a settembre assisteremo a una massiccia e rapida iniziativa del Governo su questo terreno? Vedremo. I migliori auguri da parte di tutti noi!
Certo, deve essere una operazione molto ampia e anche molto rapida perché la BCE, nel frattempo, dovrebbe continuare a foraggiarci.
Tempo fa Giuliano Ferrara proponeva qualcosa del genere. Certamente l’ingegno non gli manca. Potrebbe darsi che lui, e solo lui avesse la soluzione. Ma nessuno lo ha ascoltato.
Però forse è più prudente stare un pò attenti. Anche qui, sulla carta esistono asset pubblici cospicui, ma i tempi per la loro messa in vendita non sono così brucianti. Un esempio. Molti parlano, o hanno parlato, di caserme. La cosa più facile del mondo. Ma se si prova a tradurre in pratica viene fuori che nessuno sa a quanto ammonta il valore delle caserme da dismettere. E a quanto dovrebbe essere messo in vendita ciascun immobile. Occorre far fare una valutazione all’Agenzia del demanio, con tempi e costi che non sono certo quelli che si accordano con la micragnosa offerta della BCE.
Non per voler seminare pessimismo, ma può darsi che a settembre ci ritroveremo con gli stessi problemi irrisolti. Anzi con un problema in più: a settembre torna in campo la politica!
Loris Perone, Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)
09 agosto 2011
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