Vari clamori squassano la politica, Alberto Tedesco e Filippo Penati da un lato – dalla parte dell’ex superiorità morale, per capirci -, Alfonso Papa e Marco Milanese dall’altro, quella dei soliti noti. Ho sempre pensato che ogni qual volta uscisse qualcosa di poco chiaro a sinistra, subito ci fosse uno scandalo ancora più grande che immediatamente sommergeva il primo, a destra. Così fu per molte inchieste, da quella “Abbiamo una banca?”, che invece di far chiarezza dalle parti di Fassino & C. inquisì piuttosto Berlusconi (Piersilvio, l’altro era già impegnato) e Il Giornale. Per l’inchiesta sulla sanità pugliese addirittura montarono un casino sotto le lenzuola di Palazzo Grazioli che ancora adesso se ne sente il rimbombo. Dei 300 milioni di Euro che hanno fatto pluff nella sanità di Massa Carrara, e che ancora vanno cercando, invece usarono un’altra tecnica: il silenziatore. Fatto sta che per anni come compariva uno scandaletto a sinistra subito scoppiava una catastrofe a destra.
Non così questa volta. Il clamore sollevato dall’inchiesta Papa/Milanese è stato seppellito dai casi Tedesco/Penati. Piuttosto pelosetti, al punto da gettare nello sconforto tutto il quartier generale del Pd, pardon, Ds. Il vento delle procure, per una volta almeno, è girato. Fino a questa sera.
Difatti Marco Milanese si è prodotto in una specie di excusatio non petita che spero abbia scritto senza l’aiuto di alcun legale, altrimenti pure loro sarebbero d’arresto immediato.
Ricorderete che tempo fa, al primo stormir di foglia dell’inchiesta Milanese e sue conseguenti dimissioni da braccio destro del Ministro dell’Economia, sembrava venisse giù il mondo? La Borsa rischiava di diventare una borsetta, la Merkel telefonava, Napolitano esortava la collaborazione delle opposizioni e tutti gli opinionisti, ma proprio tutti, a dire che non era il momento di colpi di testa, ma di salvare la saccoccia. Sembrava non ci fosse uno straccio di ragioniere che potesse sostituire Giulio Tremonti e rapinarci altrettanto bene in tutta Italia.
Il ministro dell’Economia scomparve da ogni media, fosse anche L’Eco del Travet, e la finanziaria passò. A mia memoria una delle peggiori. In un unico anno sono riusciti ad aumentare benzina, sigarette, irpef, ticket sanitari, assicurazioni auto, gas, elettricità, ecc. Una fantasia tale che una simile manovra avrebbe potuto vararla pure il ragionier Fantozzi.
Tornando alle memorie di Milanese, cos’ha pensato bene di vergare? Che il famoso appartamento romano non lo aveva concesso gratis al Ministro dell’Economia, ma che questi gli pagava mille Euro/settimana, ovvero 4mila Euro su 8mila e cinquecento di costo mensile. Come? Brevi manu, in contanti, come tra comuni evasori qualsiasi che cercano di fregare lo stato.
Quando si dice la pezza peggio del buco. Per qualche giorno avremmo potuto burlarci del Pd, invece niente, è ricomparso Milanese. Ha ragione Belpietro, non si tratta di «superiorità morale: la sinistra è più brava a non farsi beccare con le mani nella marmellata». Vero. Ma è anche molto meno cogliona.
Paolo Visnoviz, 27 luglio 2011
Zona di frontiera (Facebook) – zonadifrontiera.org (Sito Web)
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