Numeri da esodo biblico. Solo nelle ultime 24 ore pare siano giunti a Lampedusa 1200 migranti. Ormai dovremmo veleggiare né felici né beati verso le 20mila presenze, di queste solo 300 parrebbero provenienti dallo scenario di guerra libico, gli altri sono quasi tutti tunisini, pochi somali o eritrei.
Effetti collaterali del conflitto e dell’instabilità di tutto il Magreb. Da un lato la caduta di Ben Ali ha creato un certo lassismo nei controlli alle frontiere tunisine, dall’altro risulta impossibile praticare la politica dei respingimenti in assenza di interlocutori.
Se la situazione in Tunisia dovrebbe normalizzarsi, come recentemente affermato da Frattini dopo il suo incontro con esponenti dell’opposizione e ministri del vecchio governo Ben Ali, è molto probabile però si aprirà un canale di transito dalle coste libiche verso Lampedusa. La conquista da parte dei ribelli di molti porti e aree costiere e il progressivo spostamento verso Tripoli della guerra potrebbe lasciare mano libera ai trafficanti di uomini, aprendo una nuova via per le nostre coste.
Dall’Europa ci è stato detto molto chiaramente di arrangiarci e i francesi hanno addirittura ripristinato le frontiere con il nostro Paese: troppi i clandestini che cercavano di lasciare l’Italia per tentare di raggiungere la Francia.
Lampedusa è in condizioni disastrose, le altre Regioni italiane insorgono, Lombardo esce dal letargo e si accorge del problema dei clandestini nel momento in cui alcuni di questi hanno dormito in una sua proprietà e reagisce peggio di un leghista. Insomma, la situazione non è per nulla tranquilla, con la nave San Marco che fa quello che può per spostare profughi dove questi vengono accettati. La protezione civile è in fibrillazione e monta le tende; il che significa terraformare un’area, dotandola di servizi igenici, cucine, acqua, ecc. Roba da terremoto, insomma.
Il Governo non sa che pesci prendere e se ne esce con la strampalata proposta di offrire denaro a chi lascerà il Paese; in pratica un’offerta di lavoro ben retribuito: il migrante professionista. Quello che una volta giunto sul suolo patrio se ne va con 2.500 Euro in saccoccia, ritorna a casa e ne investe 800 per ricominciare da capo. Proposta talmente assurda che se n’è accorto addirittura Franceschini, figuriamoci Bossi che si è limitato a dichiarare: «Ma che pagare, io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro».
Così non se ne viene a capo e rischiamo di fare da parafulmine per la “grandeur” altrui. Allora non rimane altra strada che dimostrare d’essere degni di questa Europa, più umanitari addirittura di quelli che lanciano umanitarissime bombe, dando fiducia a questi migranti. Hanno patito guerre e rivoluzioni e – anche se hanno telefonini di ultima generazione – scappano dalla fame e vogliono solo andare in Francia o in Inghilterra. Mica è giusto tenerli chiusi in straboccanti CIE o in precarie scomode tendopoli: diamo loro immediata cittadinanza italiana.
Cittadini d’Europa, liberi di andare dove vogliono, in barba all’umanitarismo di Sarkozy.
Grazie Bruno, acuto amico facebookiano
Paolo Visnoviz, 28 marzo 2011
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